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Regolamento EUDR per la deforestazione: come la logistica supporta la compliance con la tracciabilità dei lotti

20.10.2025

Il nostro modo di produrre e commerciare materie prime coinvolge pratiche ancora legate alla deforestazione.

Secondo le Nazioni Unite, infatti, il consumo europeo è responsabile di circa il 10% della deforestazione globale. È in quest’ottica che rientra la normativa sulla deforestazione dell’Unione Europea.
La normativa EUDR (European Union Deforestation Regulation – UE 2023/1115) è il regolamento europeo pensato per contrastare la deforestazione e garantire filiere più sostenibili e trasparenti. Riguarda da vicino aziende che producono, importano o lavorano prodotti derivati da materie prime prodotte su terreni disboscati.

Per settori come l’arredamento, l’edilizia, il packaging o l’alimentare, l’impatto è significativo: con il regolamento EUDR, cui obblighi saranno applicabili dal 30 dicembre 2025 per le grandi imprese e dal 30 giugno 2026, non basterà più dichiarare l’origine delle materie prime, ma servirà una gestione rigorosa della tracciabilità dei lotti supportata da sistemi informativi avanzati. Qui entra in gioco la Supply Chain digitale, capace di trasformare un obbligo normativo in un’opportunità di efficienza e trasparenza.

In questo articolo, Giulia Colombi (Responsabile Qualità e Marketing Manager) e Matteo Corazza (Product Owner) di Stesi ci spiegheranno cosa prevede la normativa EUDR, chi coinvolge e come i software per la gestione logistica possono supportare le aziende nella compliance.

Normativa EUDR per la deforestazione: cosa significa e cosa prevede

EUDR sta per European Union Deforestation Regulation ed è il nuovo regolamento UE per il contenimento della deforestazione. »Si tratta di una legge che mira a fermare la deforestazione importata e garantire che i prodotti immessi sul mercato europeo provengano da filiere sostenibili, legali e tracciabili« spiega Giulia Colombi di Stesi. »In pratica, le aziende dovranno dimostrare che la loro produzione non ha causato deforestazione o degrado forestale.«

Seppur con una diminuzione del ritmo, secondo il rapporto Global Forest Resource Assessment (FRA) 2020 della FAO, si stima che dal 1990 siano andati persi a livello globale circa 420 milioni di ettari di foresta a causa della deforestazione.

Gli obblighi principali per le aziende sono tre:

  • Due diligence: raccogliere e verificare informazioni sull’origine delle materie prime.
  • Tracciabilità completa: associare ogni lotto a coordinate geografiche precise.
  • Reporting trasparente: raccogliere i dati nel nuovo EUDR Information System, che rilascerà un verification number per attestare la conformità.

»Teniamo bene a mente una cosa, però« continua Giulia, »l’EUDR non va considerata solo una norma ambientale UE costrittiva. Va interpretata anche come un’opportunità per le aziende di riorganizzare i processi logistici e digitali. Questo per garantire conformità, sì, ma anche per valorizzare la trasparenza e la sostenibilità di filiera e per dare un nuovo impulso alla competitività aziendale«.

Quando entra in vigore e a chi si applica il regolamento EUDR

Il regolamento EUDR è in vigore dal 29 giugno 2023 e la scadenza per le obbligazioni operative è il 30 dicembre 2025 (per grandi imprese) e il 30 giugno 2026 (per PMI), con possibilità di slittamento al 30 dicembre 2026 e 30 giugno 2027 rispettivamente. Questo spinge le imprese a adeguare in fretta i sistemi informativi e i processi di Supply Chain Management.

La normativa si applica a tutti gli importatori, commercianti e produttori dell’Unione Europea che trattano determinate materie prime, tra cui legno, soia, cacao, caffè, gomma, carne bovina e olio di palma, e i prodotti da esse derivati. »Per le realtà che producono o commercializzano questi prodotti collegati alla deforestazione l’impatto è particolarmente rilevante.« spiega Giulia »Questo perché ogni azienda deve dimostrare con dati tracciabili e verificabili che i propri lotti non sono collegati a pratiche di deforestazione«. In Italia i comparti più colpiti saranno:

  • Arredamento (design e mobili).
  • Materiali edili a base legnosa (pannelli, parquet, infissi).
  • Packaging, carta e cartotecnica (cartone, imballaggi in carta).
  • Food & Beverage (alimentare e dolciario che utilizzano cacao, caffè, soia, carne bovina, olio di palma).
  • Automotive (gomma naturale).
  • Retail e GDO (che importano e distribuiscono prodotti contenenti le materie prime sopracitate).

Compliance all’EUDR: cosa fare in breve

Adeguarsi alla normativa EUDR significa organizzare processi e strumenti in modo strutturato. In pratica, un’azienda deve:

  • Mappare la supply chain: identificare i fornitori, l’origine dei lotti e le aree geografiche di provenienza. È uno dei passaggi più complessi, perché spesso i fornitori sono numerosi, distribuiti in Paesi diversi e con livelli di trasparenza variabili.
  • Raccogliere e conservare la documentazione: parliamo di certificazioni, dichiarazioni dei fornitori e prove dell’origine legale delle materie prime, da tenere sempre a disposizione in caso di controlli.
  • Dimostrare la due diligence: significa fornire alle autorità le evidenze della conformità. Per questo scopo la Commissione Europea ha creato l’EUDR Information System, il portale ufficiale dove registrare i dati e inviare le dichiarazioni richieste.
  • Integrare sistemi di tracciabilità geografica: serve per gestire in modo digitale i dati di filiera e di lotto, con strumenti software che consentano di monitorare i flussi e garantire la massima trasparenza.

In breve: senza una supply chain mappata, documentata e digitalizzata, la compliance all’EUDR rischia di diventare ingestibile.

Come funziona l’EUDR Information System

Per garantire trasparenza, la normativa introduce l’EUDR Information System: una piattaforma digitale europea per la gestione dei dati di tracciabilità e le dichiarazioni di conformità.

»Funziona così: ogni operatore completa la due diligence sul proprio lotto e poi riceve un EUDR Verification Number, una sorta di ‘passaporto digitale’ che certifica l’origine del prodotto e lo rende idoneo alla commercializzazione nell’UE« spiega Matteo Corazza di Stesi.

Per le aziende questo significa una cosa sola: senza numero di verifica non si potrà vendere. Ecco perché sistemi informatici ben strutturati diventano fondamentali per automatizzare l’invio dei dati, ridurre errori e rispettare le scadenze. Matteo ci ha poi spiegato come funziona in breve:

  • Ogni impresa otterrà l’accesso al sistema tramite registrazione ufficiale.
  • I software gestionali (ERP, WMS, ecc.) dovranno integrarsi via API con l’EUDR Information System, così da trasmettere automaticamente i dati richiesti.
  • In alternativa, le aziende più piccole potranno caricare manualmente i dati, ma per chi gestisce volumi elevati è consigliabile un’integrazione software.

EUDR e tracciabilità dei lotti: la sfida per la Supply Chain

Con l’EUDR, la tracciabilità dei lotti smette di essere un’opzione e diventa un vero obbligo. Ogni pezzo di legno o derivato deve essere collegato alla sua origine geografica e accompagnato da dati verificabili.

»Dal punto di vista della Supply Chain e la Logistica« evidenzia Matteo, »questo vuol dire avere processi solidi e sistemi digitali in grado di mappare il percorso del prodotto, dal fornitore al cliente finale.« Non basta più un foglio Excel, quindi. Servono strumenti affidabili per garantire compliance EUDR e superare senza intoppi i controlli. Chi non si adegua rischia: sanzioni, blocchi alla dogana e perdita di credibilità sul mercato europeo.

Le soluzioni software per la compliance EUDR: il supporto della logistica

Rispettare l’EUDR non è solo una questione burocratica ma è anche una sfida di processo e tecnologia. Per gestire correttamente i lotti, garantire tracciabilità e scambiare dati con l’EUDR Information System, le aziende hanno bisogno di soluzioni software affidabili e scalabili.

Come sottolinea Matteo: »La logistica è certamente il cuore di questo processo.« Soprattutto perché senza un sistema di gestione della Supply Chain integrato, la raccolta dei dati di filiera diventa lenta, costosa e soggetta a errori. »L’EUDR, peraltro, richiede una tracciabilità di filiera completa (dal terreno di coltura/allevamento al prodotto finito), che coinvolge anche i fornitori a monte.« continua Matteo. In questo contesto un sistema di Due Diligence o Supply Chain Traceability garantisce la qualità dei fornitori, mentre il software MES segue le trasformazioni produttive. Software WMS assicurano poi la tracciabilità interna dei lotti, mentre l’ERP coordina fornitori, documentazione e flussi informativi. »L’obiettivo è creare un ecosistema digitale connesso che permetta di avere tutto sotto controllo, dal magazzino al fornitore remoto.« ci spiega Matteo Corazza.

La tracciabilità interna, ad esempio, consente di associare automaticamente la merce alle materie prime che sono state utilizzate per produrla.

La criticità è che molte aziende usano sistemi frammentati o obsoleti: in questi casi la compliance rischia di trasformarsi in un incubo operativo. Per questo la logistica, supportata da software evoluti, non è solo un reparto di esecuzione, ma diventa un alleato strategico per rispettare la normativa e tutelare il business.

Per superare queste difficoltà, un sistema informativo di tipo SCES (Supply Chain Execution System) che integra le funzionalità di più software logistici in un’unica piattaforma, permette di supportare le aziende nel loro percorso di compliance all’EUDR. Un esempio di software per la gestione e il monitoraggio della filiera è silwaSUITE di Stesi, una soluzione SCES centralizzata che offre strumenti concreti di:

  • Integrazione dati di Supply Chain, per avere un unico flusso informativo da fornitori a clienti.
  • Tracciabilità delle forniture con collegamento immediato tra lotti, fornitori e prodotti.
  • Gestione centralizzata della documentazione di conformità, sempre disponibile e verificabile.
  • Cruscotti e alert per il monitoraggio continuo, così da individuare subito eventuali anomalie o rischi di non conformità.

Così un software per la logistica fornisce un supporto concreto ai business che vogliono garantire trasparenza, sostenibilità e compliance alle normative. La Suite silwa è già stata utilizzata da molte realtà per una gestione puntuale della tracciabilità dei lotti, dal settore alimentare (es.: Alce Nero, Roberto Industria Alimentare, …) all’arredamento (es.: Quadrifoglio Group, Samo, Skema) e molti altri settori soggetti a strette regolamentazioni.

Compliance senza stress: alle normative lascia che ci pensi la logistica

La normativa EUDR cambia il modo in cui le aziende gestiscono i lotti e la tracciabilità. Con il giusto software logistico puoi trasformare l’obbligo di compliance in un’opportunità di efficienza, trasparenza e competitività aziendale.

Vuoi capire se la tua azienda è pronta per una tracciabilità a prova di EUDR? Prenota un primo check-up gratuito con i nostri esperti e scopri come mettere in sicurezza i tuoi processi prima della scadenza. Alle normative lascia che ci pensi la logistica, mentre tu ti concentri su quello che ami fare.



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