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Logistica sostenibile: le tecnologie a servizio della green logistics per un report ESG impeccabile

03.11.2025

La transizione verso una supply chain sostenibile rappresenta oggi più che mai una necessità con doppia faccia: da un lato serve a soddisfare un requisito normativo, dall’altro serve da leva strategica. Con l’entrata in vigore di direttive stringenti come la CSRD, la SUP o la ESPR, le aziende devono dimostrare concretamente il proprio impegno verso la sostenibilità logistica attraverso dati, strumenti e processi misurabili da includere nel report ESG.

A guidarci sui principi base della green logistics (o logistica sostenibile) c’è Emilio Collot, Sales Director di Stesi ed esperto in Supply Chain, che in questo articolo ci parlerà degli strumenti che abilitano alla vera sostenibilità logistica: quella che non solo si dichiara, ma si governa.

Un po’ di contesto: logistica sostenibile tra best practice e normative ESG

»La logistica è uno dei motori più potenti dell’economia globale« spiega Emilio, »ma è anche uno di quelli più energivori. Oggi, infatti, è chiamata a cambiare passo: non ci basta più consegnare in tempo, dobbiamo farlo in modo responsabile«. È da qui che nasce il concetto di green logistics, ovvero una logistica capace di coniugare nella propria metodologia sia efficienza operativa, sia riduzione dell’impatto ambientale coinvolgendo tutta la catena del valore. Vediamo in breve alcuni dei principi chiave che stanno alla base della logistica sostenibile:

  • Riduzione delle emissioni e dei consumi energetici, attraverso l’ottimizzazione dei percorsi, la gestione intelligente dei mezzi e la scelta di imballaggi ecocompatibili.
  • Digitalizzazione e tracciabilità, per monitorare in tempo reale flussi, risorse e KPI ambientali.
  • Circolarità e riuso dei materiali, con processi da incorporare nella reverse logistics che valorizzano la materia seconda e riducono gli sprechi.
  • Collaborazione lungo la filiera, perché la sostenibilità si misura non solo nel magazzino, ma anche nei rapporti con fornitori e partner.

Le normative ESG che guidano la logistica sostenibile

L’urgenza di adottare questi principi è rafforzata da un’evoluzione normativa importante. Tra le principali direttive che stanno ridefinendo il modo di fare logistica sostenibile troviamo:

  • CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive): richiede alle aziende di misurare e rendicontare le proprie performance ESG (ambientali, sociali e di governance).
  • CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive): impone alle imprese di identificare, prevenire e mitigare impatti negativi su ambiente e diritti umani lungo tutta la supply chain.
  • SUP (Single Use Plastics Directive): per la riduzione della plastica monouso, promuovendo materiali alternativi e modelli più circolari.
  • ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation) + DPP (Digital Product Passport): favoriscono la progettazione sostenibile dei prodotti e la tracciabilità digitale dei materiali lungo il ciclo di vita.
  • EUDR (EU Deforestation Regulation): vieta l’immissione sul mercato europeo di prodotti legati a pratiche di deforestazione.

In questo scenario la sostenibilità rappresenta sia un obbligo, sia una leva strategica da sfruttare con intelligenza e metodologia critica: chi riesce a misurarla e governarla ottiene vantaggi competitivi, reputazionali e operativi.

»Oggi la sostenibilità non si dichiara: si governa. Servono dati, strumenti e soluzioni capaci di dimostrarla ogni giorno, sul campo, nei flussi produttivi e nei magazzini.« — Emilio Collot, Sales Director di Stesi Srl

Ma da dove partire? Quali strumenti aiutano le aziende in questa impresa all’apparenza complessa? Approfondiamo tutto quello che serve per non solo guidare i processi verso la green logistics, ma anche a semplificarla e renderla accessibile a tutti coloro che hanno il coraggio di cambiare.

Tutte le tecnologie a servizio della green logistics

La logistica sostenibile nasce dall’integrazione tra tecnologia, dati e responsabilità ambientale. Serve dunque un sistema di supervisione digitale capace di misurare, ottimizzare e prevedere l’impatto delle attività quotidiane.
In questa prospettiva, specifica Emilio Collot, i moderni software per l’esecuzione della Supply Chain (SCES – Supply Chain Execution Systems) rappresentano il fondamento imprescindibile della green logistics: dal software MES per la produzione, al software WMS per il magazzino, fino al Carrier Interface per le spedizioni… ogni fase della catena di fornitura è governabile con un sistema informativo sviluppato appositamente per ottimizzarne i flussi. Ecco tutto quello che oggi siamo in grado di fare:

  • Ottimizzazione dei percorsi e riduzione delle missioni a vuoto
    Gli operatori possono passare fino al 30% del loro tempo girando a vuoto. Software WMS con algoritmi dinamici di dispatching pianificano i tragitti più efficienti per i mezzi interni, riducendo consumi energetici ed emissioni di CO₂.
  • Gestione intelligente delle banchine con sistemi di Slot Management
    Software di pianificazione carico/scarico merce permettono di prenotare e gestire gli slot in tempo reale, evitando congestioni di camion nei piazzali e tutte le conseguenze ambientali che ne derivano.
  • Missioni combinate e logiche di percorso intelligente
    La possibilità di accorpare operazioni multiple in un’unica missione consente di ridurre fino al 25% i cicli logistici e ottimizzare l’impiego di risorse e mezzi. Sotto questo aspetto vengono in aiuto i software non solo nella semplificazione delle operazioni in magazzino, ma anche grazie alle logiche di ottimizzazione dei carichi per ogni spedizione.
  • Modelli di economia circolare e reverse logistics
    I moderni software SCES abilitano la gestione integrata dei flussi di ritorno, tracciando resi, materiali recuperabili e componenti riciclabili. Con un Carrier Interface, la logistica inversa diventa parte attiva della circolarità aziendale, consentendo il repurposing dei prodotti, il riutilizzo delle risorse e la riduzione dei rifiuti secondo i principi ESG.
  • Integrazione con sensori ambientali IoT
    I moderni software per la Supply Chain si interfacciano con sensori che monitorano energia, temperatura, umidità e CO₂, fornendo dati in tempo reale per la gestione predittiva dei consumi.
  • AI predittiva e Digital Twin ambientale
    L’analisi dei dati ambientali alimenta modelli di intelligenza artificiale e repliche digitali del magazzino, per simulare scenari green, anticipare guasti e massimizzare l’efficienza energetica.
  • Dashboard ESG e tracciabilità integrata
    Tutti i dati confluiscono in cruscotti interattivi che consentono di monitorare KPI ambientali, sociali e di governance, a supporto della rendicontazione CSRD, SUP ed ESPR.

»Da anni accompagniamo i nostri clienti verso una transizione sostenibile che sia realmente impattante e misurabile« spiega Emilio. Ma il nostro Sales Director non si è fermato qua, perché per conoscere a fondo i principi della green logistics servono casi studio ed esempi concreti in cui quest’ultima è stata attuata. Vediamo insieme come Stesi affianca i propri clienti nella loro transizione sostenibile.

Tutte le tecnologie a servizio della green logistics

La logistica sostenibile nasce dall’integrazione tra tecnologia, dati e responsabilità ambientale. Serve dunque un sistema di supervisione digitale capace di misurare, ottimizzare e prevedere l’impatto delle attività quotidiane.
In questa prospettiva, specifica Emilio Collot, i moderni software per l’esecuzione della Supply Chain (SCES – Supply Chain Execution Systems) rappresentano il fondamento imprescindibile della green logistics: dal software MES per la produzione, al software WMS per il magazzino, fino al Carrier Interface per le spedizioni… ogni fase della catena di fornitura è governabile con un sistema informativo sviluppato appositamente per ottimizzarne i flussi. Ecco tutto quello che oggi siamo in grado di fare:

  • Ottimizzazione dei percorsi e riduzione delle missioni a vuoto
    Gli operatori possono passare fino al 30% del loro tempo girando a vuoto. Software WMS con algoritmi dinamici di dispatching pianificano i tragitti più efficienti per i mezzi interni, riducendo consumi energetici ed emissioni di CO₂.
  • Gestione intelligente delle banchine con sistemi di Slot Management
    Software di pianificazione carico/scarico merce permettono di prenotare e gestire gli slot in tempo reale, evitando congestioni di camion nei piazzali e tutte le conseguenze ambientali che ne derivano.
  • Missioni combinate e logiche di percorso intelligente
    La possibilità di accorpare operazioni multiple in un’unica missione consente di ridurre fino al 25% i cicli logistici e ottimizzare l’impiego di risorse e mezzi. Sotto questo aspetto vengono in aiuto i software non solo nella semplificazione delle operazioni in magazzino, ma anche grazie alle logiche di ottimizzazione dei carichi per ogni spedizione.
  • Modelli di economia circolare e reverse logistics
    I moderni software SCES abilitano la gestione integrata dei flussi di ritorno, tracciando resi, materiali recuperabili e componenti riciclabili. Con un Carrier Interface, la logistica inversa diventa parte attiva della circolarità aziendale, consentendo il repurposing dei prodotti, il riutilizzo delle risorse e la riduzione dei rifiuti secondo i principi ESG.
  • Integrazione con sensori ambientali IoT
    I moderni software per la Supply Chain si interfacciano con sensori che monitorano energia, temperatura, umidità e CO₂, fornendo dati in tempo reale per la gestione predittiva dei consumi.
  • AI predittiva e Digital Twin ambientale
    L’analisi dei dati ambientali alimenta modelli di intelligenza artificiale e repliche digitali del magazzino, per simulare scenari green, anticipare guasti e massimizzare l’efficienza energetica.
  • Dashboard ESG e tracciabilità integrata
    Tutti i dati confluiscono in cruscotti interattivi che consentono di monitorare KPI ambientali, sociali e di governance, a supporto della rendicontazione CSRD, SUP ed ESPR.

»Da anni accompagniamo i nostri clienti verso una transizione sostenibile che sia realmente impattante e misurabile« spiega Emilio. Ma il nostro Sales Director non si è fermato qua, perché per conoscere a fondo i principi della green logistics servono casi studio ed esempi concreti in cui quest’ultima è stata attuata. Vediamo insieme come Stesi affianca i propri clienti nella loro transizione sostenibile.

Logistica sostenibile tra Packaging e imballaggi ecocompatibili, tracciabilità della materia seconda e compliance per SUP ed ESPR

Con clienti affermati nel settore Packaging, come Alpla Group (produttore e riciclatore di plastica internazionale, specializzato in bottiglie e tappi) e Infia Srl (leader in tutto il mondo nel confezionamento di frutta e verdura), Stesi ha introdotto il concetto di »circolarità aumentata«. Rappresenta un passo importante verso la conformità normativa alla direttiva SUP, che permette allo stesso tempo di attribuire un’identità digitale alla plastica riciclata. Comporta le seguenti funzionalità:

  • tracciabilità completa della materia seconda lungo l’intero ciclo logistico-produttivo;
  • integrazione con sistemi blockchain per incentivare e certificare l’impiego di plastica riciclata e la gestione di modelli di carbon credit dinamici.

Grazie all’integrazione di silwa, il software di Stesi, con sistemi blockchain e AI, i nostri clienti sono oggi in grado di attribuire un’identità digitale alla plastica riciclata, certificandone il ciclo di vita e attivando modelli di carbon credit proporzionali alla quantità e qualità di materiale secondario utilizzato. Questo approccio estende il controllo sull’intera Supply Chain, anche a monte. Un supporto perfetto, dunque, alla compliance di normative come l’Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR) e l’imminente obbligo del Digital Product Passport, che estenderà i requisiti di tracciabilità anche alla composizione e provenienza dei materiali fisici. Come dice Emilio: »Non si tratta solo di sapere quanta plastica riciclata uso, ma di poterlo dimostrare in modo credibile e premiabile. Aiutiamo i nostri clienti a dialogare in modo trasparente con GDO e brand«.

Gestione ESG nella Supply Chain: verso la compliance alla CSRD e CSDDD

Viviamo in un contesto normativo in forte accelerazione: »Solo negli ultimi 10 anni abbiamo avuto un aumento del 155% di nuove normative Environmental, Social e Governance« dichiara Emilio Collot, »Non integrare criteri ESG nella propria Supply Chain green è come costruire un grattacielo senza fondamenta: può sembrare solido in apparenza, ma crollerà alla prima scossa del mercato«. Le emissioni Scope 3 (quelle indirette generate lungo la filiera) rappresentano oltre il 70% dell’impronta carbonica di moltissime realtà aziendali, ma meno della metà ha una strategia concreta per affrontare il problema. Per questo è importante assicurarsi di integrare nei propri sistemi le seguenti funzionalità minime:

  • algoritmi di selezione fornitori basati su indicatori ESG (carbon intensity, condizioni di lavoro, politiche CSR);
  • dashboard ESG in tempo reale, che raccolgono dati su energia, turni, consumi;
  • simulazioni predittive sull’impatto ambientale di diverse scelte operative (layout, packaging, turni, vettori…).

Quadrifoglio Group (produttore nel settore arredamento e mobili per ufficio) e Kasanova Spa (retail di casalinghi e articoli per la casa) hanno già integrato questi requisiti nei propri software. Questo gli permette di raccogliere, integrare e visualizzare dati ESG su fornitori, vettori, materiali e layout produttivi, attraverso dashboard real-time. Il sistema permette loro anche effettuare simulazioni predittive per valutare l’impatto ambientale di diverse scelte operative, in linea con la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD).

»Abbiamo voluto creare cruscotti semplici da leggere, ma profondi nei dati. Perché un KPI ESG, per essere utile, deve essere prima di tutto operativo e leggibile in tempo reale dai responsabili di produzione e logistica« — Emilio Collot, Sales Director di Stesi Srl

In sintesi: le tecnologie SCES (Supply Chain Execution System) permettono alle imprese di passare da una sostenibilità dichiarata a una sostenibilità governata: tracciabile, misurabile e verificabile. È qui che finalmente lo scarto tra obbligo normativo e impegno autentico verso la sostenibilità viene colmato.

Magazzini green: KPI ESG, sensori IoT e AI predittiva

La sostenibilità non è un risultato, è un processo. E si costruisce con dati, visione per il futuro e metodologia critica. A sostegno del metodo green nascono le integrazioni di sensoristica diffusa (IoT) e data lake ambientali (con dati effettivi sui consumi, temperatura, rumore, polveri, …), l’uso di AI predittiva per la gestione energetica (manutenzione predittiva, ottimizzazione delle ricariche, …) e l’adozione di digital twin per simulare scenari di risparmio e prevenire le inefficienze. Il tutto integrato con la meccatronica e i sistemi software in una logica di controllo centralizzata a livello di sistema, invece che a livello del singolo macchinario. Questo »magazzino del futuro« è diventato realtà attuale per molte aziende:

  • Alce Nero Spa, brand di prodotti alimentari biologici, ha aumentato del 357% il numero di ordini gestiti e diminuito del 25% i tempi e consumi grazie all’introduzione di uno Slot Manager.
  • Samo Spa, specializzata nella produzione di soluzioni per l’arredobagno, ha raggiunto risultati da record con un’organizzazione digitale della forza lavoro: -20% di tempi di gestione, -15% di tempi di picking, -10% di inefficienze.
  • Roberto Industria Alimentare di Morato Group, celebre nel settore alimentare dei panificati, ha implementato un software MES con funzionalità di automatizzazione delle fasi di dichiarazione di produzione, acquisizione dei consumi di materia prima, acquisizione dei tempi.
  • Rigoni di Asiago Srl, storica azienda veneta nella produzione di miele e confetture, ha raggiunto l’automazione completa del magazzino: riducendo gli sprechi in termini di spazio e di conseguenza il numero di mezzi impiegati, Rigoni ha abbracciato la sostenibilità a 360°.
  • Alpla, leader internazionale del packaging in plastica, grazie a un sistema RTLS ha ridotto i viaggi a vuoto ed eliminato il lettore manuale; grazie poi a una gestione intelligente delle missioni, ha ridotto i tempi di ciclo del 25%.

»Il magazzino è il cuore pulsante della filiera. Se riesco a misurarlo, simularlo e governarlo in real time, ho il pieno controllo dell’efficienza e della sostenibilità,« afferma Emilio Collot. »Con Alce Nero, per esempio, abbiamo dimostrato che sostenibilità e scalabilità possono convivere: automatizzare i flussi non significa solo guadagnare efficienza, ma rendere visibili e controllabili tutti gli impatti ambientali del processo«.

Conclusione: dalla sostenibilità dichiarata a una sostenibilità logistica governata

Il futuro della logistica green è fatto di dati: KPI ambientali, tracciabilità digitale dei materiali, cost-to-carbon ratio, governance predittiva e simulazioni di impatto. Secondo Gartner, oltre il 60% dei responsabili riferisce che la propria azienda non dispone ancora della tecnologia necessaria per la rendicontazione ESG. Dal 1996, Stesi Srl affianca le imprese nella digitalizzazione della logistica e della produzione, aiutandole a colmare questo gap e abilitandole a una logistica sostenibile per l’ambiente e sicura per le persone.

Emilio Collot conclude: ‘Abbiamo attraversato un’evoluzione: da partner tecnologici siamo diventati abilitatori di sostenibilità. La nostra sfida ora è supportare le aziende nel passaggio dalla sostenibilità promessa a quella misurata«.

Dalla logistica green alla governance ESG: Stesi accompagna le imprese verso un modello di supply chain digitale e responsabile, con prestazioni certificate e documentate. Questo lo fa con silwa, piattaforma software di Supply Chain Execution (SCES) nativamente green e modulare, con copertura funzionale per l’intera Supply Chain tramite moduli WMS, MES, RTLS e molto altro. Se anche tu vuoi responsabilizzare la tua catena di fornitura e mettere in sicurezza ambiente e dipendenti, conosciamoci: ti guideremo alla soluzione che più si adatta al tuo budget e alla tua azienda.

FAQ: domande comuni sulla green logistics

Quali sono i KPI essenziali per misurare la sostenibilità logistica?

I KPI fondamentali includono: intensità carbonica (CO₂ per spedizione), tasso di riempimento veicoli, consumo energetico per m² di magazzino, percentuale di imballaggi riciclati e tasso di recupero materiali attraverso la reverse logistics.

Cosa sono le emissioni Scope 3?

Le emissioni Scope 3 sono le emissioni di gas serra indirette generate lungo l’intera catena del valore di un’azienda, a monte e a valle delle proprie attività (esempio: emissioni legate alla produzione dei materiali acquistati, al trasporto dei prodotti, all’uso e fine vita dei beni venduti, …). Per gestirle efficacemente servono strumenti digitali di tracciabilità completa, due diligence sui fornitori e reportistica standardizzata sulle performance ambientali e sociali.



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